Il giovane Paolo Rossi di Monteflacone del Sannio è diventato diacono | Diocesi di Trivento

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Il giovane Paolo Rossi di Monteflacone del Sannio è diventato diacono

Il giovane Paolo Rossi di Monteflacone del Sannio è diventato diacono

Domenica 12 luglio il vescovo di Trivento monsignor Claudio Palumbo ha conferito il sacramento dell'ordinazione diaconale, accogliendolo nella famiglia ecclesiastica diocesana, il giovane Paolo Rossi. La solenne messa d'ordinazione per esigenza di spazio si è svolta, non nel paese natio che è Montefalcone nel Sannio (CB), ma presso il Santuario della Madonna di Canneto in località di Roccavivara (CB).

Paolo dopo aver fatto esperienza nella comunità Neo-Catecumenale del suo paese, nella quale i suoi genitori sono sa decenni catechisti attivi, è entrato nel Seminario di Chieti dove ha frequentato il corso propedeutico e quello teologico, superando brillantemente tutti gli esami.

La sua è una vocazione eccellente, una strada privilegiata per seguire il Signore nella propria vita, spargendo semi di speranza e di apertura rispetto al futuro.

Mons. Claudio Palumbo durante l'omelia chiara, profonda e illuminante ha illustrato il ruolo e l'importanza del Diaconato nell'ambito della Chiesa cattolica: il diacono nella Chiesa è 'per il servizio' e la sua figura è strettamente legata al vescovo; questi, infatti, impone le mani e trasmette il dono dello Spirito all'eletto durante la liturgia dell'ordinazione. A immagine di Cristo, 'servo' dell'umanità, il diacono è chiamato a esercitare in primo luogo il servizio della carità nelle infinite forme che la vita odierna domanda e suggerisce (nel mondo del lavoro, della scuola, negli ospedali, nelle carceri), ma anche il servizio della liturgia assistendo il Vescovo e i presbiteri durante le celebrazioni e quello dell'annuncio evangelico in tutte le sue modalità.

I diaconi, è vero che non sono ancora preti, cioè non possono presiedere l'Eucaristia, tuttavia possono amministrare il Battesimo, distribuire la Comunione, benedire il Matrimonio cristiano, proclamare il Vangelo e predicare, oltre che presiedere le Esequie.

La comunità diocesana riconosce di dover ringraziare i genitori di Paolo e la sua parrocchia di origine per la testimonianza di fede vissuta e si auspica una "Chiesa che cammina con tutti, accogliente e aperta, attenta soprattutto agli ultimi, ai poveri e ai giovani, sull'esempio concreto di Gesù".

Una prospettiva che Paolo cerca già di tradurre nel concreto della collaborazione pastorale prestata presso alcune parrocchie, dove ha operato per alcuni mesi (soprattutto nel fine settimana) mentre rimane in attesa di essere consacrato sacerdote verso il dicembre del 2020. Noi, felici grati per questa bella vocazione, lo accompagneremo sempre con la nostra fraterna accoglienza, con la preghiera costante e con l'esempio concreto di vita donata al Signore e al servizio della comunità.

Ufficio comunicazioni socialiSantuario di Canneto, 14 luglio 2020

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