La Santa Messa della Domenica delle Palme presieduta dal Vescovo Claudio | Diocesi di Trivento

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La Santa Messa della Domenica delle Palme presieduta dal Vescovo Claudio

La Santa Messa della Domenica delle Palme presieduta dal Vescovo Claudio

Alle 11.00 del 28 marzo, Domenica delle Palme, il Vescovo della Diocesi di Trivento Claudio Palumbo presiede la Santa Messa presso la Cattedrale. La funzione religiosa sarà trasmessa in diretta sul profilo facebook di don Mimì Fazioli.

Con la Domenica delle Palme, con cui si ricorda l' entrata trionfale di Gesù a Gerusalemme per andare incontro alla morte, inizia la Settimana Santa durante la quale si rievocano gli ultimi giorni della vita terrena di Cristo e vengono celebrate la sua Passione, Morte e Risurrezione.

Il racconto dell' ingresso di Cristo a Gerusalemme è presente in tutti e quattro i Vangeli, ma con alcune varianti: quelli di Matteo e Marco raccontano che la gente sventolava rami di alberi, o fronde prese dai campi, Luca non ne fa menzione mentre solo Giovanni parla di palme (Mt 21,1-9; Mc 11,1-10; Lc 19,30-38; Gv 12,12-16).

Quest'anno leggiamo il racconto secondo l'evangelista Marco: Gesù, davanti a Pilato, al di là di rispondere «Tu lo dici» alla domanda «Sei tu il re dei Giudei?» (Mc 15,2), di fronte alle accuse dei sommi sacerdoti e al nuovo interrogatorio di Pilato, rimaneva in silenzio: «"Non rispondi nulla? Vedi di quante cose ti accusano!" Ma Gesù non rispose più nulla, sicché Pilato ne restò meravigliato» (Mc 15,4-5).

Il silenzio di Gesù in tutta la vicenda della sua condanna a morte, flagellazione, tragitto verso il calvario con la croce sulle spalle, crocifissione, fu rotto soltanto dal grido: «Mio Dio, mio Dio, perché mi hai abbandonato?» (Mc 15,34). Non fu un grido disperato, ma era la preghiera del Salmo 22, che abbiamo pregato oggi, in cui Gesù affrontava la sofferenza con il cuore sanguinante, ma al tempo stesso capace di invocare fiducioso l'«esserci del Padre» anche nel male della situazione: «Ma tu, Signore, non stare lontano, mia forza, vieni presto in mio aiuto» (Sal 22,20). Gesù stesso, come tutti i sofferenti del mondo, viveva con quella speranza di dare un significato salvifico anche a quell'esperienza di fallimento apparente di un ideale di vita: «Tu mi hai risposto. Annuncerò il tuo nome ai miei fratelli, ti loderò in mezzo all'assemblea» (Sal 22,22b-23).

Nonostante il momento difficile che stiamo vivendo, il nostro Vescovo, all'inizio della celebrazione, benedirà i rami di ulivo che i presenti hanno già in mano e che, al termine della Messa, i fedeli porteranno a casa per conservarli devotamente quali simbolo di pace. Si usa in molte regioni, che il capofamiglia utilizzi un rametto, intinto nell'acqua benedetta durante la veglia pasquale, per benedire la tavola imbandita nel giorno di Pasqua.

Ufficio comunicazioni socialiTrivento, 28 marzo 2021

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