GRAZIE PER I SACERDOTI DATI ALLA CHIESA DI DIO | Diocesi di Trivento

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GRAZIE PER I SACERDOTI DATI ALLA CHIESA DI DIO

GRAZIE PER I SACERDOTI DATI ALLA CHIESA DI DIO

Il 3 ottobre, su invito di Don Francesco Corazzari, parroco di Chiauci, ho celebrato la Messa delle 10:30 nella chiesa parrocchiale intitolata a San Giovanni Evangelista.

Ho ringraziato il parroco per questo invito: è la prima volta che celebro la Messa in quella comunità alla quale sono legato per tantissime ragioni.

In primo luogo sono legato a Chiauci perché DON ANTONIO MASCIA, attuale Parroco di Santa Croce in Trivento, mio successore, è di quella comunità. Sua sorella, Carmelina, è stata per diversi anni Direttrice Scolastica di Trivento.

Andiamo nel passato. Sentii parlare di questa parrocchia nel1948 quando il parroco della Cattedrale di Trivento, Don Livio, lasciò Trivento per guidare la parrocchia di Chiauci dove era nato.

Entrato in Seminario nel mese di ottobre 1950, ebbi la gioia di avere, tra gli altri, due ragazzi di Chiauci, Pasquale Sferra e Mario Iacobucci.  

Con il primo ho frequentato le medie e ginnasio nel Seminario di Trivento, liceo e Teologia al Seminario Regionale di Chieti; il secondo, in secondo liceo si trasferì al Seminario di Benevento.

IL 29 GIUGNO 1963, insieme a Don Franco Lombardi di Casalciprano, fummo ordinati sacerdoti nella Cattedrale di Trivento da Sua Ecc. Mons. Pio Augusto Crivellari. Grandissima fu la gioia del Vescovo e di tutto il Clero diocesano; avere quattro giovani sacerdoti! Don Franco fu nominato Padre Spirituale del Seminario Diocesano di Trivento, Don Pasquale collaboratore di Mons. Bertrando Gianico, rettore del Convitto Maschile di Trivento, Don Mario Iacobucci, collaboratore del Rettore del Convitto Maschile di Agnone ed io Vice Parroco di Mons. Vittorio Cordisco, parroco di Montefalcone.

Don Pasquale Sferra, santo sacerdote, è morto nel mese di giugno del 1981; ero stato a trovarlo a Roma, pochi giorni prima. Mi disse: "Domani devo subire un secondo intervento: sono tranquillo perché il chirurgo mi ha detto che è cosa da nulla".

Alcuni brevi pensieri dell'omelia tenuta ieri mattina nella chiesa parrocchiale di Chiauci.

Gesù riporta l'uomo e la donna a riscoprire la loro pari dignità e responsabilità nel costruire una relazione d'amore, nel vivere quella vocazione meravigliosa al matrimonio che è via al cielo.

L'uno per l'altra sono questa via, segnaposto di Gesù che li conduce e infonde loro forza di amare. Il matrimonio è eterno perché il Signore ci ha amato così: per sempre, totalmente, fedelmente, fino in fondo. Questa è la verità dell'amore.

L'indissolubilità è dono della croce di Cristo, non esisteva nel mondo giudaico, greco e romano. È un dono di Cristo, legato alla sua risurrezione, non a una pretesa sulla natura umana. L'uomo da solo non può: lo desidera, ci prova, ma senza Cristo, fino in fondo non ci riesce. Lui è venuto a donarci il suo Spirito e con esso, un cuore nuovo! Per vivere tutto ciò è importante vivere un cammino umano e spirituale serio: preghiera, sacramenti, confessione.

I coniugi, con amore, dedicano tempo per ascoltarsi, per dire i propri bisogni, per andare incontro a quelli dell'altro e dei figli, per comunicarsi amore, senza trascurare i piccoli gesti.

Affrontare momenti difficili lasciandosi anche aiutare. Leggiamo ancora: "Gli presentano dei bambini perché li tocchi. I discepoli non vogliono".

Gesù invita a lasciare che i bambini vadano a lui; li chiama e ci chiama a imitare la loro spontaneità nel rapporto con lui, la loro fiducia pronta e semplice.

Don Luigi Di LellaChiauci, 6 ottobre 2021

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