Buona Pasqua da Padre Antonio Germano, missionario in Bangladesh | Diocesi di Trivento

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Buona Pasqua da Padre Antonio Germano, missionario in Bangladesh

Buona Pasqua da Padre Antonio Germano, missionario in Bangladesh

Cari amici e benefattori,
Da tempo avevo in mente di farmi presente a voi con due righe di saluto e di ringraziamento, ma non mi è stato possibile. Vicini ormai alla Pasqua, ho deciso di prendere in mano la penna per farvi arrivare insieme agli auguri il mio più vivo ringraziamento per tutto quello che fate per la mia missione in Bangladesh.
Sapete bene che lo scorso 14 settembre sono stato operato di protesi all’anca sinistra. Due giorni dopo ricorreva il mio 70° compleanno. Rimesso a nuovo, il 22 dicembre lasciavo l’Italia per il Bangladesh. A chi mi pregava di partire dopo Natale, rispondevo con il noto proverbio: “Natale con i tuoi…!” La vigilia di Natale, celebrando l’evento della nascita di Gesù con i miei cristiani, ho riferito loro del proverbio. Dai loro occhi ho visto trasparire la gioia e mi sono sentito subito a casa mia.

L’ultima raccomandazione ricevuta dai medici in Italia è stata quella di non adoperare la motocicletta. Devo confessare la mia disobbedienza. Infatti ho ripreso a ripercorrere in moto le strade dei villaggi portandomi dietro i miei 70 anni, che non mi pesano affatto. Il prossimo 25 aprile si compiranno per me 33 anni di presenza in Bangladesh: l’entusiasmo è ancora quello della prima ora! Rimane ancora l’ultimo sogno, che è quello di dare alla mia gente un luogo idoneo per la preghiera ed una scuola degna di tale nome.

Proprio nei giorni scorsi è venuto l’ingegnere con una squadra di operai per sondare il terreno. Avuti in mano i risultati dell’analisi, si partirà con la stima della costruzione e quindi si procederà con i lavori, che, spero, cominceranno prima della stagione delle piogge. Il costo complessivo dell’opera (chiesa e scuola) si aggirerà intorno ai 100 mila Euro. Il Signore ci è già venuto incontro attraverso di voi e di tanti altri che rimangono nell’anonimato. Per completare l’opera ci sarà bisogno di altri aiuti, che, confidiamo, il Signore non ci farà mancare.

Intanto ho una bella notizia da comunicarvi. Da quest’anno è stato ufficialmente assegnato alla missione di Chuknagar P. Melecio, un giovane padre messicano. Pensate che lui è nato proprio l’anno in cui io sono arrivato in Bangladesh. Il suo compito sarà quello di seguire le scuolette disseminate nei tredici villaggi della missione e questo è un grande sollievo per me, anche se dovrò continuare a stargli vicino, perché è ancora fresco fresco di lingua bengalese.
Le varie attività della missione hanno ripreso il loro pieno ritmo. Proprio domenica scorsa abbiamo inaugurato ufficialmente l’anno catechetico alla presenza dell’autorità diocesana, assegnando ai vari gruppi il cammino da percorrere, il giorno e l’ora dei loro incontri. Il catecumenato, che dura in media dai 4 ai 6 anni, mi impegna molto in prima persona, perché seguo individualmente i catecumeni. Se Dio vuole, in occasione della inaugurazione della chiesa, un centinaio di loro riceveranno il battesimo.

Nel frattempo, a livello di coscientizzazione, è in corso una iniziativa, a cui noi intentiamo annettere molta importanza. Si tratta di una mostra, che verrà allestita nella Shilpa Kala Accademy (Accademia delle Arti) della capitale Dhaka e ci auguriamo perciò che possa avere una risonanza di portata nazionale. La mostra è incentrata sui Rishi (Dalit, Horijon, Muci, Das, ecc.) ed ha lo scopo di denunciare a livello nazionale la situazione dei fuori-casta in Bangladesh. E’ una iniziativa questa senza precedenti che abbiamo intrapreso con entusiasmo ed un pizzico di coraggio, rischiando anche un pochettino per eventuali prevedibili reazioni. Ovviamente, noi Missionari Saveriani lavoriamo un po’ dietro le quinte. All’inizio di gennaio, su nostro invito, è venuta dall’Italia una equipe di esperti, che aiutati dai nostri fuori-casta, stanno raccogliendo tutto quel materiale che serve per mettere in evidenza la situazione di emarginazione, segregazione e oppressione degli Intoccabili. La mostra aprirà i battenti il 15 maggio e chiuderà alla fine di maggio. Consideriamo questa iniziativa come il coronamento del processo di coscientizzazione portato avanti per decenni da noi Missionari Saveriani del Bangladesh e ci auguriamo che da questa mostra possa finalmente aprirsi una fase nuova per i nostri fuori-casta, che permetta loro di sognare un futuro diverso, un futuro, in cui possano essere riconosciuti come esseri umani. In fondo questo è anche il sogno della Missione, perché è il sogno di Gesù, quale appare nel cap. 4 del vangelo di Luca: “…Mi ha mandato per annunciare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione… per mettere in libertà gli oppressi…”. E questo penso sia anche il senso della Pasqua, verso cui siamo ci moviamo attraverso questo cammino quaresimale.

Con questa grande gioia nel cuore, mentre ancora vi ringrazio, vi auguro una Pasqua, che porti gioia a tutti voi e alle vostre famiglie.

Resta in contatto con Padre Germano

P. Antonio GermanoChuknagar - Bangladesh, 22 marzo 2010

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