Primo anniversario della morte di don Antonio | Diocesi di Trivento

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Primo anniversario della morte di don Antonio

Primo anniversario della morte di don Antonio

La Parrocchia Cattedrale, nel primo anniversario della morte di Mons. Antonio Cerrone, invita quanti l'hanno conosciuto, apprezzato ed amato a partecipare:

Il 19 Giugno, ore 18:30
alla Santa Messa presieduta da S.E. Rev.ma Mons. Domenico Scotti

Il 20 Giugno, ore 21:00
ricorderemo don Antonio ascoltando le sue parole e rivivendo alcune sue immagini, per non dimenticare il suo grande insegnamento:
- la fede cattolica: dono e mistero
- il cuore dell'uomo: luogo d'incontro tra cielo e terra
- la vita cristiana: umiltà e grandezza

Riflessione.
Non sembri esagerato se dico che il 20 giugno dello scorso anno è stato il giorno più lungo: don Antonio Cerrone ci lasciava sì, ma solo per raggiungere l’ambita meta del cielo, per ricevere la ricompensa promessa dal Signore a chi gli è stato fedele. Il giorno senza tramonto, il giorno della verità e della gioia, il giorno dell’eterna pace.

Il bagaglio che egli ci ha lasciato è di una ricchezza rilevante e di una preziosità ragguardevole. Il tempo che sbiadisce e cancella ogni cosa non potrà cancellare i grandi insegnamenti che don Antonio ci ha affidato.

Cerco ora di ricordare tre pensieri che ritornavano insistentemente nelle sue colorite omelie e che mi sono rimaste più impresse nel cuore.

Essere senza Gesù a lungo andare diventa un inferno insopportabile; mentre stare con Gesù è un vero, dolce Paradiso. L'essenziale della vita di ogni cristiano è avere la fede e conservare sempre un autentico spirito di meraviglia per tutta la magica felicità che la Provvidenza ha dispensato attorno a noi, perché Dio è felice e fa felice, Dio ci sta cercando per farci sempre più felici come Lui e con Lui.

E’ Gesu il centro, è Lui il cuore, è Lui tutto: perché Lui sta sempre seduto accanto a noi quando urliamo per il male, quando ci lamentiamo sotto il morso del dolore, o non riusciamo a riposare sul materasso di una sofferenza diventata troppo dura. E’ proprio Lui, che si mette accanto a noi e si preoccupa di dirci che ci comprende, ci vuole bene e ci sostiene, infatti l'umana sofferenza ha raggiunto il suo culmine nella sua Passione di Cristo e da quella Croce è scaturita la sorgente della nostra salvezza, della salvezza del mondo.

Nemmeno dobbiamo aver paura di invecchiare, anzi adoperiamoci perché l’invecchiare faccia sempre rima con maturare, e anche se colui che invecchia si avvicina al tramonto, deve fare in modo che le rughe si trasformino in ali per raggiungere la vera vita. Come Papa Giovanni XXIII ripeteva, senza rimpianti, che
la vecchiaia è l'età più bella perché siamo certi di essere ormai entrati nella vigilia del giorno eterno.
E’ già passato un anno dalla sua morte, ma don Antonio resta più che mai vivo nei nostri cuori, nonostante l’umano rimpianto e il fraterno dolore per la sua assenza corporea che disvela una immensa spirituale vicinanza.

Conosciuto, apprezzato, stimato seguito ed amato:
Eri stato colui che il cielo sempre ci hai indicato.
Restano nella mente i tuoi richiami continui alla santità
Ripetuta, concreta, unica, incontrovertibile e piena verità.
Oggi capiamo la grandezza del tuo insegnamento
Nei cuori ti riserviamo un grande, grato sentimento,
Ea camminare continueremo per la via da te indicata.
Ufficio Diocesano per le Comunicazioni Sociali - Comunicato StampaTrivento (CB), 17 giugno 2010

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