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E' morto don Antonio Cerrone
Mons. Antonio Cerrone, dopo essere stato stretto collaboratore e Vicario Generale con i Vescovi D'Antonio, Valentini, Santucci e Scotti, era attualmente esperto e paziente Moderatore di Curia. Sabato 20 giugno mattina, dopo una lunga malattia, dopo aver ricevuto dal Vescovo Domenico l'Unzione degli infermi è serenamente spirato, andando incontro a Cristo Buon Pastore, Via, Verità e Vita.
Don Antonio, nato in Agnone il 30 agosto del 1931, aveva compiuto i cinque anni di studi ginnasiali nel Seminario di Trivento e i sette di liceo e di teologia presso i Seminario Regionale di Chieti ed era stato ordinato sacerdote da mons. Epimenio Giannico il 27 giugno del 1954.
Dopo i mesi estivi passati un po' nell'animazione dei campeggi dell'Azione Cattolica, un po' nella sostituzione di qualche parroco anziano, benché sognasse da sempre di immergersi nel contatto vivo con la gente nell'ambito parrocchiale, fu nell'ottobre del '54 nominato insegnante e vice-rettore nel Seminario Vescovile di Trivento. I primi sei anni di sacerdozio li ha trascorsi, direi "ben spesi", lì dove era iniziato il suo cammino di preparazione al sacerdozio e quella vita di Seminario, dal 1954 al 1960, è stata una tappa fondamentale della sua formazione, un'esperienza che ha inciso profondamente e sul suo carattere e sul suo stile sacerdotale.
Giovane prete, colto e brillante, rivelò presto, conquistandosi la fiducia degli alunni del Seminario e del Convitto di mons. Bertrando Gianico e dialogando sempre con loro, la duplice tempra di educatore sensibile ed eccezionale, di organizzatore dalle risorse imprevedibili ed inesauribili. La vita di superiore nel Seminario gli ha permesso di trasmettere nei ragazzi la sua carica di fede e il suo anelito di fraternità che manifestava nei momenti di studio, di preghiera e di ricreazione, stando vicino a tutti e a ciascuno. Ha insegnato di tutto (italiano, latino, francese, storia, geografia, musica, educazione fisica, disegno...) perché aveva la capacità di farsi capire, anche sugli argomenti più difficili e spinosi, con una disarmante semplicità e con un linguaggio accessibile a tutti. Nello stesso tempo era esigente nelle cose importanti, faceva valere tutta la sua autorità quando era necessario, ma senza ricorrere ai mezzi drastici che purtroppo ancora sopravvivevano, nello stile di una disciplina draconiana e preconciliare, lenta a scomparire. La sua camera era accanto al dormitorio, il suo trascorrere le giornate intere insieme con i seminaristi terminava con le epiche sfide alla "barriera" e con le indimenticabili cantate, accompagnandosi con l'inseparabile fisarmonica.
Mons. Crivellari, nell'ottobre del 1960, lo nominò parroco di Torella del Sannio, piccolo centro agricolo del Molise centrale, dissanguato dall'emigrazione, dove assunse con entusiasmo la responsabilità della conduzione di una comunità parrocchiale, confrontandosi quotidianamente con i problemi reali della gente, a stretto contatto con situazioni umane tremendamente concrete e difficili. Il passaggio dalle aule del Seminario al pulpito della parrocchia non fu facile, ma rivelò un nuovo e brillante volto del suo sacerdozio: il saper stare in mezzo alla gente come uno di loro, come un fratello maggiore, il chiamare i suoi parrocchiani per nome, entrando sempre nelle loro case, sia nei momenti strazianti di dolore che in quelli gioiosi delle feste, il vivere con loro l'esaltante esperienza della Pasqua settimanale ogni domenica, progettando insieme i momenti forti della parrocchia, nel rinnovamento dei dettami del Concilio e nella consapevolezza di una eccezionale stagione di rievangelizzazione. Insomma nei sedici anni trascorsi a Torella don Antonio ha vissuto una delle stagioni più belle della sua vita, "odorando del profumo del popolo", vivendo in mezzo ad esso, in un vero coinvolgimento totale, e non solo emotivo, cordialmente ricambiato anche per la sua premurosa attenzione alle situazioni più difficili e più bisognose.
Intanto, per la sua esperienza e per la sua cultura, era richiestissimo nei circoli giovanili e culturali, anche lontano dalla nostra Diocesi, sempre pronto e disponibile a moderare dibattiti o a promuovere iniziative.
Il suo stile di pastore, il suo dinamismo di organizzatore e la sua cordialità sacerdotale non potevano restare nascosti agli occhi vigili dei superiori e così il Vescovo mons. Enzio D'Antonio, nel 1976, lo portò di nuovo a Trivento come Vicario Generale, carica che ha ricoperto ininterrottamente fino al 2006 per circa trenta anni, collaborando con i quattro Vescovi che si sono nel frattempo succeduti alla guida dell'antica e gloriosa Diocesi di Trivento, anche con l'aggravio della faticosa conduzione della parrocchia Cattedrale, cui aveva dovuto rinunciare, nel novembre del 1999, a malincuore e solo per gravi motivi di salute.
Nel mentre si è reso propagatore in Diocesi del movimento ecclesiale paolino "Gesù Sacerdote" che per fine ha la cura della spiritualità e della fraternità sacerdotale dei presbiteri. Era promotore anche del movimento paolino della Santa Famiglia
Lunedì mattina, alle ore 10:00 in Cattedrale, la comunità diocesana di Trivento, insieme al suo Vescovo Scotti, pregherà e ringrazierà il Padre per il grande dono di questo sacerdote che ha saputo ben interpretare lo spirito del Vangelo e del Concilio Vaticano II.
Lo stile di vita sacerdotale di Mons. Cerrone rimarrà nei nostri cuori, stile tutto personale di vita umana e sacerdotale, scrupoloso e rigido, allo stesso tempo, prudente e rinnovatore, "defensor fidei" e anticonformista, grazie al segreto di un intenso rapporto con Dio, di una profonda interiorità, di una vera intimità con Lui e di una devozione grandissima verso la Vergine santa.
In questo momento di dolore non ci resta che esprimere la vicinanza nella fede ai familiari e, in modo particolare, al fratello sacerdote don Alfonso e rendere grazie al Signore, per la bella e grande testimonianza che don Antonio ci ha dato, quella di uno che ha saputo vivere cuore a cuore con Gesù, cuore a cuore con i sacerdoti, cuore a cuore con i fedeli... anche nel dolore, nella malattia e nel sacrificio.
Manifesti di partecipazione:
"Ti accolga Cristo
che ti ha chiamato
e gli angeli ti conducano con Abramo
in Paradiso"
Il Vescovo Domenico, la Curia e tutto il Presbiterio diocesano annunciano il ritorno alla casa del Padre del Sacerdote
Mons. ANTONIO GIOVANNI CERRONE
E ricordano con riconoscenza e gratitudine la sua dedizione alla chiesa triventina e il suo lungo e generoso ministero sacerdotale a servizio del popolo si Dio come parroco, come Vicario Generale e come Moderatore di Curia.
Per la sua anima eletta invocano con fiducia dal Signore Gesù la pienezza della vita ed elevano preghiere di suffragio.
"Quando ti invoco, rispondimi,
Dio, mia giustizia:
dalle angosce mi hai liberato;
pietà di me, ascolta la mia preghiera"
(Slm 4, 2)
I fedeli e il parroco della Parrocchia Cattedrale partecipano al dolore dei familiari per la morte del Sacerdote
Mons. ANTONIO GIOVANNI CERRONE
Grati al Signore per averlo avuto come impareggiabile pastore e saggio maestro di vita spirituale, ne ricordano il fulgido esempio e la generosa dedizione per tutti, mentre elevano preghiere perché a lui sia concesso il premio dei giusti: la felicità e la pace eterna.
Ufficio Diocesano per le Comunicazioni Sociali - Comunicato StampaTrivento, 20 giugno 2009