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L’ottobre missionario
Ancora oggi, nonostante la conclamata epoca di civiltà e di benessere, in molti luoghi della terra si sperimenta la mancanza di vita. Sentiamo vivo il tormento che scuote la vita di molti popoli, specialmente quelli del Sud del mondo. Guerre omicide, che decimano migliaia di uomini e provocano esodi massicci, genocidi vergognosi che assillano la coscienza di pochi tra l'indifferenza di molti, la corsa agli armamenti che alimenta la diffidenza e la paura, il terrorismo o i conflitti etnici che annientano popoli che vivono sulla medesima terra.
Solo Gesù, sorgente di vita, può soddisfare la sete dell'uomo. In Lui c'é la spiegazione e il segreto della vita di tutti. Il dono più bello che la Chiesa possa ancora offrire al mondo é la vita di Gesù.
Entriamo anche noi, in questo mese di ottobre, nella gioia sofferta della Missione, e invece di aspettarci di essere accolti e capiti, facciamoci noi stessi accoglienti, e sforziamoci di comprendere gli altri. Accogliamo gli altri e quando avranno veramente il loro posto al nostro fianco insieme sapremo agire in piena solidarietà. È un aprire gli occhi sulla nostra povertà e raggiungere così quella di tutti gli uomini, e unendo le nostre strade con la strada di quelli che lottano per la giustizia e la libertà, anche noi saremo capaci di sfuggire al tranello della neutralità. Tutto ciò nutrirà lo spirito concreto del rifiuto della violenza e allora il Cristo diventerà, attraverso ciascuno di noi, fautore di riconciliazione e germe di speranza.
È a questo prezzo che adempiamo la Missione, annunciando: Gesù è la vera vita del mondo.
Se vogliamo approfittare dei momenti forti di intensa comunione ecclesiale e di grande spiritualità, stimolandoci a scoprire e ad accogliere l'opera dello Spirito Santo, i nostri cuori devono aprirsi all' annuncio della salvezza come il dono più grande di Dio verso l'umanità e farlo risuonare in tutto il mondo.
La nostra Chiesa diocesana è tutta impegnata a solennizzare e celebrare con entusiasmo l'ottobre missionario, affinché ognuno di noi comprenda quello che lo Spirito gli sta chiedendo per un continuo impegno e un più vivo coinvolgimento e non tema di incamminarsi sulle strade della testimonianza, illuminate sempre e tutte dalla luce di Cristo.
La nostra Diocesi è anch'essa una diocesi veramente missionaria e l'Evangelizzazione è sempre stata una delle costanti della nostra pastorale. Leggere riviste missionarie, pregare per le intenzioni di tutti coloro che sono impegnati nelle Missioni e raccogliere le offerte per le Missioni tutto serve per risvegliare una nuova coscienza della missione, per verificare e rilanciare i vari impegni di cooperazione tra le Chiese e per offrire alcuni stimoli che aiutino la pastorale quotidiana a diventare sempre più missionaria.
È importante che tutta la Diocesi si senta coinvolta perché tutti si coinvolgano in un'intensa preparazione e abbiamo il coraggio di mettersi in ascolto di Dio per "stare dentro la storia con amore, per Imparare a camminare secondo lo Spirito, lasciandoci guidare da Lui umili, docili e per questo anche audaci" (cfr. CEI, Con il dono della carità dentro la storia, 6; 11).
È importante che questa volta più delle altre non dobbiamo lasciarci sopraffare dagli impegni, dal delegare, dal volere ma poi...non esserci. La risposta missionaria è importante anche per dire che ci siamo, che con la nostra vita, il nostro lavoro, partecipiamo alla vita missionaria di tutta la Chiesa. Mai come in questi momenti dobbiamo sentire forte e vicino l'impegno ad aiutare la nostra Chiesa a mettersi in "stato di missione" per una pastorale missionaria, tanto da verificare e rilanciare i suoi impegni di cooperazione con le Chiese per l'evangelizzazione dei popoli e la solidarietà con i poveri.
Non c'è bisogno né di esperti né di privilegiati, ma di chiunque purché ami le Missioni e desideri contribuire a rendere le parrocchie, i movimenti, i gruppi, le associazioni ricche di spirito missionario.
Sarebbe bello durante questo mese fare memoria, rileggere e interpretare, alla luce della fede, come è stata vissuta e quanto si è espressa la dimensione missionaria della nostra chiesa locale, a partire dagli ultimi secoli fino ai nostri giorni, per trarne utili ammaestramenti.
È doveroso saper discernere e coprire quanto lo Spirito Santo, vero protagonista della missione, suscita in persone, gruppi e comunità, in intuizioni ed opere, in ordine alla missione universale e alla solidarietà con i poveri.
È giusto profetizzare con una particolare attenzione ai segni dei tempi e alle esigenze del Vangelo, pur coscienti della nostra povertà e dei nostri limiti, ma anche sapendo scorgere verso quali situazioni umane lo Spirito sospinge la nostra Chiesa, in comunione col Papa e con tutte le chiese particolari del mondo.
Ufficio comunicazioni sociali28 settembre 2011