50° anniversario della morte di don Duilio Lemme | Diocesi di Trivento

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50° anniversario della morte di don Duilio Lemme

50° anniversario della morte di don Duilio Lemme Il 2 Settembre 2012 dalle ore 16:00 presso il Santuario di Canneto la Diocesi di Trivento ricorderà don Duilio Lemme in occasione del cinquantesimo anniversario della morte. Al convegno parteciperanno il vescovo di Trivento S.E. Domenico Scotti, don Giovanni Fangio e don Gigino Moscufo, il prof. Angelo Molfetta e l'Ing. Giampiero Di Claudio.

Duilio Lemme, nominato parroco di Roccavivara nel 1929, a cominciare dal Gennaio del 1931 mandò nell’antica Badia (di Canneto) frotte di operai, che a volte si prestavano gratuitamente, a volte si accontentavano di un compenso irrisorio, e realizzò lavori di sterro, di abbellimento, di restauro, che fanno, oggi, del Santuario della Madonna di Canneto una perla del Molise, una tappa obbligata di studio, un centro di attrazione della devozione Mariana.

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NOTE BIOGRAFICHE DI DON DUILIO LEMME MORTO PARROCO DI ROCCAVIVARA IL 10 MAGGIO 1962.
Nacque a Castiglione Messer Marino da Domenico, falegname, e Angiolina Liberatore il giorno 10 aprile1877 ebbe due fratelli: Amore e Pietro e una sorella: Maria Arcangela. Rimarrà orfano di madre in tenera età e si prenderà cura di lui e di tutta la famiglia la sorella Maria Arcangela; che lo seguirà anche a Roccavivara una volta parroco. Come i suoi due fratelli, Duilio lavorò fin da ragazzo nella bottega paterna, impratichendosi, da autodidatta, nell’arte dell’intaglio, divenendo così assistente del padre nella confezione di mobili di pregio destinati alle famiglie agiate del paese e di quelle dei dintorni. Per circa tre anni dal 1910 al 1912 fu ospite della famiglia Roberti a Montefalcone;qui lavora e realizza per la stessa famiglia, infissi, cassapanche e soprattutto mobili di pregio in stile neorinascimentale. Trascorsa la parentesi montefalconese, si trasferisce a Roma (1913) dove lavora e conosce molte persone in vista, fra gli altri mons. Tedeschini, un diplomatico della Santa Sede. Dopo la Grande Guerra chiederà proprio a lui di realizzare un desiderio che covava da tempo nel suo cuore: diventare sacerdote. Tedeschini lo inviò per i necessari studi a Subiaco nel monastero di Santa Scolastica, li fu ordinato sacerdote il 24 novembre 1923. Mons. Tedeschini gli fece la proposta di rimanere con lui, ma don Duilio non volle accettare,non se lasentiva, visti i suoi studi.....da quarantenne!!! Volle tornare nel suo Abruzzo e nel settembre del 1924 fu nominato Delegato Vescovile di San Tommaso Apostolo in Giuliopoli di Rosello fino al 29 novembre dello stesso anno. Dal30 novembre 1924 al luglio del 1929fu Arciprete della stessa parrocchia. Di qui fu trasferito alla parrocchia di San Michele Arcangelo in Roccavivara con bolla del 14 settembre 1929, giungendovi il giorno seguente. Recandosi a prendere possessodella nuova parrocchia, don Duilio si trovò di fronte, varcato il Trigno, l’antica badia di Canneto ormai quasi in rovina. Vedere quella chiesa e concepire il proposito di lavorarealsuo restauro fu tutt’uno; e per quella chiesa visse, lavorò, sudò, soffri e scrisse interminabili lettere per ottenere fondi e......comunità religiose che potessero stabilirsi a Canneto per rendere questa chiesa un luogo di fede e di devozione. Non fu solo per Canneto il suo stare a Roccavivara, pensò ai bimbi con la costruzione dell’asilo infantile nei pressi della antica e venerabile cappella di Sant’Antonio abate che lui stesso in precedenza aveva restaurato. Pensò al popolo aiutandolo in ogni modo soprattutto nelle ristrettezze della guerra e del tragico dopoguerra. Nella sua povera ed umile casa canonica tutti trovavano qualcosa: anche un piatto di minestra magari allungata e sbrodata dalla petulante sorella Donna Arcangela. Negli ultimi anni della sua vita quando la malattia spesso lo teneva inchiodato al letto fu assistito a turno da tante persone di Rocca. Donne anziane e giovani si alternavano in una gara di santa solidarietà per assistere l’anziano parroco. Servizio prestato nella completa ed assoluta gratuità.Morì a Roccavivara il 10 maggio 1962 a mezzogiorno in punto nella sua casa canonica posta in via del Duca. Commovente fu il tributo d’onore, di riconoscenza che il popolo di Roccavivara volle rendergli quando, il giorno del funerale, la bara venne portata a spalla lungo le vie principali del paese come in trionfo. Da Roccavivara a Canneto, dove don Duilio aveva chiesto e ottenuto di essere sepolto, la bara avrebbe potuto essere trasportata, come allora già si usava, con un carro funebre. E invece il popolo di Roccavivara volle che fosse portata a spalla lungo quella strada che tantissime volte, per il suo santuario, aveva percorso a piedi con qualsiasi clima. Desiderava essere sepolto sotto la soglia del portale principale, per essere calpestato da tutti in segno di umiltà. Non è stato così. La sua tomba è in un angolo del parco, segnata da una semplice lapide. Ci piace pensare che da quel luogo egli sorride e benedice tutti i devoti e i pellegrini che arrivano nel suo santuario,mentre sicuramente giubila per le suore, i monaci ed il rettore che custodiscono la perla del suo servizio pastorale nella terra di Roccavivara. Amen. Don Gigino Moscufo Indegno successore Santuario di Canneto - Roccavivara (CB), 21 agosto 2012

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