Anno nuovo, vita nuova: non solo a parole, ma con un serio impegno di buone intenzioni! | Diocesi di Trivento

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Anno nuovo, vita nuova: non solo a parole, ma con un serio impegno di buone intenzioni!

Anno nuovo, vita nuova: non solo a parole, ma con un serio impegno di buone intenzioni!E’ appena iniziato questo nuovo anno 2017.
Siamo da giorni sotto la neve: sono giorni questi di freddo, giorni di solitudine, ma giorni di dolci ricordi...

E mentre sto scrivendo... la vita va avanti tra alti e bassi... Grazie a Dio, la salute non mi dà alcun problema... ma!!! La beata tranquillità viene sporcata da ansie e paure... per tutto quanto succede nel mondo.

Per fortuna ci sono i ricordi, i tanti ricordi che riportano al tempo passato, ai giochi infantili, ai sorrisi innocenti, alle beate speranze della fanciullezza...
Ma vi sono anche alcuni ricordi che fanno spuntare lacrime di nostalgia sugli occhi...

Sono proprio quei ricordi che ti invitano a farti mille e mille domande... domande alle quali non sai dare risposte e inutilmente aspetti che qualcuno ti aiuti a trovarle...

Ma poi... ritrovo tra vecchi appunti questi tre scritti significativi ed emozionanti che invitano alla riflessione:
“L’obiettivo di un nuovo anno non è solo avere un nuovo anno e basta. E’ piuttosto che dovremmo avere un nuovo naso, una nuova anima, piedi nuovi e una nuova spina dorsale, nuove orecchie e occhi nuovi”. (Gilbert Chesterton, l’autore di padre Braun)
“C’è un solo viaggio possibile: quello che facciamo nel nostro mondo interiore. Non credo che si possa viaggiare di più nel nostro pianeta. Così come non credo che si viaggi per tornare. L’uomo non può tornare mai allo stesso punto da cui è partito, perché, nel frattempo, lui stesso è cambiato. Da se stessi non si può fuggire”. (Andrej Tarkovskij)

Riprendo, poi, questa riflessione da un vecchio, ingiallito, ma tanto espressivo appunto diffuso dalla parrocchia di Villaricca: “Quando io ero piccolo mia madre era solita cucire tanto. Io mi sedevo vicino a lei e le chiedevo cosa stesse facendo. Lei mi rispondeva che stava ricamando. Osservavo il lavoro di mia madre da un punto di vista più basso rispetto a dove stava seduta lei, cosicché ogni volta mi lamentavo dicendole che dal mio punto di vista ciò che stava facendo mi sembrava molto confuso.

Lei mi sorrideva, guardava verso il basso e gentilmente mi diceva: "Figlio mio, va’ fuori a giocare un po' e quando avrò terminato il mio ricamo ti metterò sul mio grembo e ti lascerò guardare dalla mia posizione".
Mi domandavo perché utilizzava dei fili di colore scuro e perché mi sembravano così disordinati visti da dove stavo io. Alcuni minuti dopo sentivo la voce di mia madre che mi diceva: "Figlio mio, vieni qua e siediti sul mio grembo".
Io lo facevo immediatamente e mi sorprendevo e mi emozionavo al vedere i bei fiori o il bel tramonto nel ricamo. Non riuscivo a crederci; da sotto si vedeva così confuso.

Allora mia madre mi diceva: "Figlio mio, di sotto si vedeva confuso e disordinato, ma non ti rendevi conto che di sopra c'era un progetto. C'era un disegno, io lo stavo solo seguendo. Adesso guardalo dalla mia posizione e saprai ciò che stavo facendo".
Molte volte lungo gli anni ho guardato il cielo e ho detto: "Padre, che stai facendo?". E Lui risponde: "Sto ricamando la tua vita". Allora io replico: "Ma si vede così confuso, è tutto un disordine. I fili sembrano così scuri, perché non sono più brillanti?". E Dio sembra dirmi: "Figliolo mio, occupati del tuo lavoro... e io faccio il mio. Un giorno ti porterò in cielo e ti metterò sul mio grembo e vedrai il disegno dalla mia posizione... E allora capirai...!!!".

Nei giorni in cui sembra che nemmeno Dio si ricordi di te, invece di angustiarti ripeti con certezza: "Signore, io confido in Te".

Quante incertezze nella vita, quante oscurità, quante cose non comprese, quanta confusione balza agli occhi nostri. Sembra che il piano di Dio non esista, sembra che qualcuno, invece, fa i suoi interessi indisturbato...
Anche a Maria le cose non sono state chiare sin dall'inizio. Angeli, promesse e proposte assurde, incomprensioni, futuro incerto, delusione di Giuseppe... ma una certezza era fortemente radicata nel suo cuore... a Dio tutto è possibile e le promesse che Dio fa le mantiene di sicuro! Lui è davvero il FEDELE!

Anche lei vedeva umanamente fili intrecciati e non riusciva a scorgere il disegno di Dio. Ma la sua fiducia era per lei una certezza e la speranza una realtà anticipata.

Oggi noi abbiamo l'esperienza di ciò in cui lei ha sperato... ma anche noi viviamo di speranza... che quello che Gesù ha promesso ai servi fedeli possa realizzarsi per noi”.Ufficio comunicazioni sociali16 gennaio 2017

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