Secondo anniversario della morte di don Antonino Scarano | Diocesi di Trivento

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Secondo anniversario della morte di don Antonino Scarano

Una foto di don Antonino Scarano

Domenica 1° marzo, alle ore 18.00, con una celebrazione in Cattedrale, durante la Santa Messa stazionale presieduta da mons. Claudio Palumbo, pregheremo per don Antonino Scarano, arcidiacono del Capitolo della Cattedrale, ricorrendo il secondo anniversario della sua morte.

Le anime dei giusti sono nelle mani di Dio, / nessun tormento le toccherà ... Dio li ha provati / e li ha trovati degni di sé; / li ha saggiati come oro nel crogiuolo / e li ha graditi come un olocausto (Sap. 3, 1. 5b-6).

Don Antonino era nato a Trivento il 27 ottobre 1945, era entrato in Seminario il 1° ottobre 1956, era stato ordinato sacerdote il 13 giugno 1970 da mons. Pietro Santoro; aveva partecipato attivamente per 3 anni alla comunità presbiterale di Castiglione M. Marino, successivamente era rientrato a Trivento come vice-rettore economo nel Seminario Vescovile, dopo di che, alla morte di don Furio Fiocca nel 1978, era diventato parroco di Santa Croce fino al 1992, allorquando fu nominato amministratore economico in Curia e lo è stato, brillantemente, fino all'ultimo giorno, nonostante i segni di un grave infarto nel 1997 e di una forte broncopolmonite nel 2016. Mons. Scotti avendo ricostituito di recente il Capitolo dei canonici della Cattedrale lo aveva insignito della dignità di Arcidiacono.

Mons. Claudio Palumbo nell'omelia pronunciata durante le esequie due anni fa sottolineava: "Ognuno di noi ha nel cuore i "suoi ricordi" di don Antonino, ognuno ha nel cuore il "suo" don Antonino ... Pensando a don Antonino vorrei fare l'elogio del prete comune: quello che vive con dedizione esemplare il quotidiano, in coerenza con la propria vocazione. Quello che, come le vergini sagge di cui ci ha parlato il Vangelo, conservano l'olio nella lampada perché questa si accenda all'arrivo dello sposo. Rendo grazie al Signore perché esistono ancora molti di questi preti e sono ancora nel nostro presbiterio questi preti! Essi ogni giorno riprendono in mano il loro ministero, come dono di Dio e come impegno concreto verso i fratelli, rimanendo profondamente ancorati in un rapporto personale con Gesù Cristo, che amano con cuore indiviso, sentendosi al tempo stesso come quei "servi inutili" di cui parla il Vangelo. Sì. Preti comuni. Che lavorano tra la gente e si dedicano ad essa senza risparmio. Arrivano alla sera stanchi, avendo trovato nella giornata – quando non anche nella notte - il tempo per la preghiera, per esercitare la carità – con gesti e parole che mai nessuno, all'infuori di Dio solo, conoscerà - e anche qualche spazio per pensare e ricordarsi del senso che ha il fare tutto questo. Così riescono ad amare Dio, la loro vocazione, la propria gente. Sì. L'amore, la carità. Lo abbiamo appena sentito dalla voce dell'apostolo: Figlioli, non amiamo a parole, né con la lingua, ma coi fatti e nella verità (1Gv 3, 18). Alla fine della vita saremo interrogati sull'amore. Don Antonino è stato un prete così... Don Antonino carissimo, tu sei ormai nell'abbraccio misericordioso di Dio, come abbiamo compreso anche dal bel sorriso che il velo di sorella morte, lungi dal coprirlo, ha invece evidenziato sul tuo volto. Ricordati di noi che siamo ancora per via e che di questa misericordia e tenerezza abbiamo -tutti- un estremo bisogno. Pete et Roga, Antonine dilecte, pro Triventina dioecesi, pro omnibus nobis et pro ovibus quas fovisti. Vivas in Deo! Et in Deo habeas locum refrigerii lucis et pacis. Amen".

Lo ricordiamo, con tanto affetto e nella preghiera, perché tutti abbiamo conosciuto il suo sorriso, in mezzo a noi ha seminato la Parola di Dio e il Signore possa riservare per lui la gioia e la pace eterna!

Affascinato dall'amore di Gesù Cristo
Nell'apostolato hai speso il tuo tempo:
Tutto hai fatto per il bene delle anime!
Or che hai raggiunto il regno della verità
Non vuoi per te lacrime, ma preghiere.
Il profumo dei ricordi resterà sempre vivo,
Nel dolce legame delle esperienze vissute,
Onorando la famiglia, la religione e la vita.

Grazie don Antonino, per tutto il bene che ci hai voluto!

Ufficio comunicazioni socialiTrivento, 28 febbraio 2020

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